Sono i figli di Stefano, nati dal terzo matrimonio con Lucia Pugnoloni di Caldarola, che continuano l’attività della gualchiera-tintoria inaugurata da Stefano. Ad Osmirda, dotato di un solida cultura tecnica e scientifica, si deve anche l’apertura di un laboratorio fotografico e di un’officina per la produzione di ferri chirurgici e da taglio, i cui prototipi vengono premiati in occasione di numerose esposizioni provinciali e regionali. Egli ottiene anche un riconoscimento all’Esposizione internazionale di Parigi del 1900. Giovanni (ricopre la carica di sindaco di Pievebovigliana), estroso inventore, realizza manufatti di pregio. Alle esposizioni di Camerino e Macerata di fine Ottocento egli presenta, insieme a Giovanni Varnelli, un armonium in legno.