Chiusura temporanea a causa dei danni provocati dal terremoto
La riconsacrazione della chiesa è avvenuta nel 1759. Al suo interno sono custodite tele di Girolamo e Antonio Aspri e di Luigi Valeri (una Madonna di Costantinopoli; una Crocifissione con San Macario e San Gaetano Thiéne) appartenenti tutte ai secoli XVIII-XIX.
Del primo artista è l’Assunta dipinta su muro, utilizzata come pala dell’altare maggiore. Dietro l’altare è collocato il coro con sedili in legno. Quattro tele rettangolari, poste intorno alla pala, raffigurano l’Incoronazione, la Resurrezione, l’Ascensione e la Pentecoste. Di Antonio Aspri, invece, è la tela nella quale è raffigurato il Transito di San Giuseppe. La cripta (XI secolo), adibita a cantina fino al 1922, è composta da cinque navatelle, tre absidi e quattro ordini di colonne con capitelli di forme diverse d’origine romana. I numerosi reperti archeologici (colonne, capitelli e lapidi) rendono quasi certa l’ipotesi che questa struttura sia sorta su un tempio pagano, dotato di numerosi monumenti funebri. Al suo interno si trova un affresco, probabilmente di Arcangelo di Cola, del XV secolo, raffigurante Santa Lucia.